Questa è una storia molto triste e per chi non vuole rovinarsi la giornata consiglio di saltarla.
Come al solito, al canile dove svolgo volontariato, portano anche gatti e gattini, che trovano buttati nei secchi dell’immondizia oppure incidentati.
Io, come gli altri volontari, ci sentiamo particolarmente coinvolti quando capitano i casi pietosi che già sappiamo avranno più difficoltà a trovare una famiglia.
Fra i numerosi gattini abbandonati, però ce ne era uno grigio e bianco, splendido, con un occhietto malato e una zampetta posteriore ferita dal motore della macchina nel quale era stato trovato (poca cosa, non sono questi i casi di cui mi occupo), ma in lui c’era qualcosa che mi attirava.
Ogni volta che gli passavo vicino, aveva un modo di guardarmi inclinando la testina da una parte, in un modo così tenero che mi sentivo accarezzare il cuore.
Piena come sono di cani e gatti in casa, era impensabile prendere un altro gattino, oltretutto non era neanche un caso così grave da essere accolto nella mia famiglia.
Ma… niente! Ogni volta mi ricadeva lo sguardo su di lui e lui mi strizzava gli occhietti in segno di affetto.
Beh, sì! Ho avuto una debolezza! Non ho resistito e Taddeo ha cominciato a fare parte della mia tribù.
E’ stato un vero amore il nostro. Credo di non avere mai incontrato in vita mia un gattino più affettuoso.
Il suo occhietto però peggiorava e si trasformò in un glaucoma e mentre giocava con gli altri amici di casa correva il rischio di essere ferito (così successe), per cui era necessario un intervento per asportarlo.
Purtroppo non è un’operazione facilissima e il decorso post operatorio è un po’ fastidioso, e il mio povero Taddeo sopportò stoicamente la cosa riempiendomi di baci nonostante tutto.
Sì, di baci, perchè la sua caratteristica era di avvicinare la sua bocca in attesa che io gli dessi un bacio o sul nasino rosa o sulla boccuccia. Era delizioso!
Superata la prima operazione arrivò il momento indispensabile della sterilizzazione, per evitare che attratto dal gentil sesso, potesse infettarsi con una delle terribili malattie, spesso letali, che contraggono i gatti con i rapporti sessuali.
Per cui è un dovere impedire sia la nascita di ulteriori cuccioli sia la trasmissione di malattie e così arrivò il giorno anche per lui della castrazione.
Era un mercoledi, andò ovviamente tutto benissimo, perchè per i maschi (i soliti fortunati!) è meno invasiva che per le femmine. E la sera già stava benissimo, coccolone come al solito e in cerca di baci come al solito.
Il sabato successivo andai la mattina al canile invece del pomeriggio come ero solita fare e non chiusi Taddeo in bagno, come ormai non facevo più da tempo, visto che non si allontanava mai.
Quando tornai dopo pranzo a casa vidi ad un lato del giardino un corpicino bagnato e sporco di terra, evidentemente senza vita! … Nooo!!!…..Taddeo!!!!
Già rigido con il suo collarino rosso spostato in parte su un orecchietta.
Il sangue uscito dalla bocca ormai rappreso e niente altro di evidente!
Terrorizzata, disperata lo presi lo misi in una scatola e chiamai subito la mia veterinaria che conoscendomi comprese subito il dramma che stavo vivendo e mi disse di portarlo da lei per vedere quale era stata la causa della sua morte.
Sono volata con la macchina con gli occhi velati dalla disperazione e una volta all’ambulatorio ho cercato di darmi un contegno cercando di respirare quell’aria che non riuscivo a trovare.
La veterinaria mi ricevette immediatamente e controllò subito l’aspetto esteriore di quel corpicino e subito mi rassicurò: non sono stati i cani! (questo era il mio terrore! vista l’esperienza con Pappagone il papero) Non c’è nessun segno di denti o lacerazioni dovute ad essi! Faccio un’autopsia così sappiamo la causa precisa!
Grata per la diagnosi veloce e per la sensibilità che mi aveva dimostrato, non riuscii più a trattenere le lacrime e scappai vigliaccamente dicendole che l’avrei chiamata dopo.
Durante il viaggio di ritorno a casa chiamai chiunque conoscesse Taddeo, nella speranza che condividendo il fatto, il dolore fosse più sopportabile, ma non era così.
Una lacerazione nello stomaco, nel cuore, nell’anima … solo dolore! Il più puro, il più insopportabile! Le immagini di lui che cercava i miei baci, le volte che si accoccolava vicino a me, il suo pelo morbido, il suo nasino rosa e poi il dolore … profondo … insostenibile!
A casa, la telefonata di quel tesoro della mia veterinaria… Taddeo aveva il fegato spaccato in due, quindi assolutamente niente cani ma sicuramente un colpo forte forse una macchina ( non posso e non voglio pensare un calcio) ha spezzato per sempre la vita del mio piccolo Taddeo.
La morte non sopraggiunge subito in questi casi per cui probabilmente è rientrato in giardino da solo, e non gettato da qualcuno come pensavo, e poi in mezzo allo sguardo atterrito di tutti i suoi adorati amici è morto forse con forti dolori! Il mio Taddeo, il gattino coccolone, delicato, affettuoso, il gattino che non ha mai tirato fuori un’unghia contro nessuno.
Ha solo sofferto nella sua breve vita. Prima l’abbandono, poi l’asportazione dell’occhio, poi la castrazione poi la morte forse dolorosa… ma perchè un esserino deve patire tutto questo?
Io provo solo rabbia, perchè magari tutti i giorni incontro quello che l’ha investito o peggio gli ha dato un calcio, e non saprò mai chi è!
Vorrei giustizia per il dolore che gli e mi hanno procurato.
Hanno spezzato una vita che dava solo gioia e amore per lasciare un dolore profondo ed indimenticabile.
Il mio Taddeo non ha mai visto una primavera!
Non potrò mai dimenticarlo!
Taddeo era quel tenero gattino che aveva quel modo dolce di inclinare la testina e strizzare gli occhietti quando mi guardava!
Buonanotte, dolce Taddeo!